La stagione del pentitismo a Reggio
I collaboratori
Il 15 gennaio 1991 viene emanato il decreto legge n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991 n. 82, che normò per la prima volta figura del "collaboratore di giustizia" (nella norma chiamato semplicemente come collaboratore).
La Direzione investigativa antimafia
Il 29 ottobre del 1991 sarà la volta della istituzione della Direzione investigativa antimafia, più nota con la sigla Dia, con Decreto n. 345, poi convertito nella legge 410 del 30 dicembre 1991.
Si tratta, per dirla con la definizione del Ministero dell’Interno di «un organismo investigativo con competenza monofunzionale, composta da personale specializzato a provenienza interforze (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza e finché non è stato assorbito dai Carabinieri il Corpo forestale ndr.) con il compito esclusivo di assicurare lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di investigazione preventiva attinenti alla criminalità organizzata, e anche di effettuare indagini di polizia giudiziaria relative esclusivamente a delitti di associazione mafiosa o comunque ricollegabili all’associazione medesima».
La Direzione Nazionale Antimafia
La Direzione Nazionale Antimafia è istituita con legge 20 gennaio 1992 n.8, nell'ambito della Procura generale presso la Corte di Cassazione con il compito di coordinare, in ambito nazionale, le indagini relative alla criminalità organizzata.
Alla Direzione è preposto il Procuratore nazionale antimafia nominato direttamente dal Consiglio Superiore della Magistratura e sono addetti, quali sostituti, magistrati esperti nella trattazione di procedimenti relativi alla criminalità organizzata.
Il Procuratore, si avvale per le indagini delle strutture della Direzione Investigativa Antimafia (D.I.A.). La D.I.A. è organismo istituito nell'ambito del Dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno con il compito di assicurare lo svolgimento coordinato delle attività di investigazione sulla criminalità organizzata, ed in particolare sui delitti di associazione di tipo mafioso.
I collaboratori reggini
Nell’anno 1992 sottoscriveranno il contratto di collaborazione due esponenti della ndrangheta reggina: Barreca Filippo e Lauro Giacomo. Nello stesso anno collaborerà con la giustizia anche l’ex sindaco Agatino Licandro.
Una ingente mole di informazioni che si riversano nelle stanze della Procura della Repubblica di Reggio e della Direzione Investigativa Antimafia che erano alle prese con le indagini relative all’omicidio Ligato dell’agosto 1989 ed all’omicidio del giudice Scopelliti dell’agosto 1991.
Le rivelazioni danno l’avvio a tutta una serie di procedimenti che offrono un nuovo racconto di fatti recenti e lontani.
Vengono accesi i riflettori sui rapporti corruttivi tra politica ed imprenditori.
Ha inizio la fine del sistema di potere della cosiddetta prima Repubblica ad opera dell’azione giudiziaria.
Anche il potere locale avrà la sua tangentopoli.
Al Sud la classe dirigente politica di governo non potrà essere abbattuta solo attraverso tangentopoli vi è la necessità di esplorare anche i rapporti della politica con la mafia e con la massoneria. Si cercano condotte di politici e pezzi di società integrabili nelle fattispecie del concorso esterno ad associazione mafiosa (art. 110 – 416 bis) ed associazione segreta ( legge Anselmi).